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sabato 16 aprile 2016

Recensione di Aspettando te (Blue Heron #3) di Kristan Higgins


Titolo: Aspettando te (Blue Heron #3)
Autore: Kristan Higgins
Pubblicato: 16 giugno 2015
Casa Editrice: Harlequin Mondadori
Lingua: Italiano

Recensione: Divorati i precedenti romanzi della serie Blue Heron “Se torno, ti sposo” e “ Lo voglio!”
non potevo perdere il volume incentrato sul Colleen, proprietaria del pub O’Rourke, che si dimostra sin dalle prime pagine abilissima nel combinare matrimoni tra gli abitanti della ridente cittadina di Manningsport.

Peccato che la sua vita sentimentale non sia altrettanto brillante: superati i trentanni vive sotto lo stesso tetto del fratello Connor e non ha uno straccio di fidanzato.
Flirta con gli avventori del locale, ma nessuno riesce a superare l’alta barriera che ha costruito intorno al cuore. Il suddetto organo probabilmente non si è più ripreso dalla batosta inflittagli da Lucas Campbell, primo ed unico amore di Colleen.

Il ragazzo, incontrata una persona molto vicina alla fidanzata in aeroporto, non ne fa parola con Colleen, perché certo di darle un grande dispiacere. Il tempo a volte risolve i problemi, ma nel caso delle frequentazioni extraconiugali del Signor O’Rourke porta solo un divorzio ed una sorellina.

La nostra orgogliosa amica non gli perdona questa omissione e pone fine alla loro relazione, pentendosene in seguito, ma non trovando il coraggio di scusarsi.

Lucas dopo aver atteso inutilmente, torna di nascosto a Manningsport, ma vedendola scherzare con uno sconosciuto crede di averla persa per sempre e getta la spugna. A Chicago lavora duramente per pagarsi gli studi e racimolare il denaro necessario per aiutare la sorella e le nipotine.
Esce con Ellen Forbes, ereditiera da sempre interessata a lui, finendo per trascorrere la notte insieme a lei, complici degli alcolici.
Il risultato è una gravidanza imprevista; Campbell avendo un profondo senso di responsabilità si offre di sposare la ragazza, pur non amandola e lasciati gli studi inizia a lavorare nell’impresa di costruzione del suocero. Il bambino purtroppo non nasce e dopo sei anni di matrimonio due si lasciano, pur rimanendo in rapporti amichevoli.

Lucas ha cercato in tutti i modi di essere un buon marito, ma non è mai riuscito a dimenticare Colleen. Lei era l’unica cosa bella della sua solitaria vita, essendo rimasto orfano dei genitori da ragazzino.
Lo zio Joe si era preso cura di lui, ma l’opprimente zia Didi lo aveva sempre relegato in un angolo e fatto sentire indesiderato.
Nonostante tutto, quando il fratello del padre gli telefona pregandolo di tornare in città perché gravemente ammalato, non esita a raggiungerlo, rivedendo così la sua ex e scoprendo di non esserle indifferente.
Colleen e Lucas finiscono per incontrarsi spesso a causa dei ripetuti tentativi della ragazza di far accasare suo cugino Bryce con la timida Paulie e per gli incarichi che gli vengono affidati dal comandante della locale Polizia.

Colleen inizialmente tenta di resistere al suo fascino latino (la madre era portoricana), chiedendogli ripetutamente di lasciarla in pace, ma una porta chiusa ed una maniglia rotta li costringono a confrontarsi in maniera sincera e la scintilla tra loro torna a bruciare come se non si fossero mai lasciati.
Paulie segue i consigli dell’amica, dando vita a momenti tragicomici, ma la sua costanza non sembra venire premiata. Bryce che non ha mai dimostrato particolare acutezza si fidanza con una bionda senza cervello, spezzandole il cuore e rivelando un segreto gelosamente custodito da Colleen per anni che suscita l’ira di Lucas.

La Higgins commuove i lettori, ma non riesce a strapparmi più di un 3/5.

Non sopporto i ritorni di fiamma e non sono affatto entrata in sintonia con il bizzarro modo di scherzare di Colleen o le parole non dette da Lucas.

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